11 luglio, 2018

È vero che il musulmano odia I cani?


Nella dottrina islamica qualsiasi atto di maltrattamento verso un cane o qualsiasi altra creatura vivente è proibito, ed è considerato un peccato; se anche si tratta di necessità, come il difendersi da un animale pericoloso, bisogna evitare il più possibile di farlo soffrire.

 Le regole fondamentali del Corano verso gli animali sono:
A) Gli animali domestici o da fattoria siano forniti con cibo adeguato, acqua e un posto, dove vivere. Una volta, il profeta Maometto passò davanti a un cammello emaciato a causa della fame, e disse: «Temete Dio riguardo a questi animali che non possono esprimere la loro volontà».
B) Un animale non dovrebbe essere mai picchiato o torturato. Una volta, il Profeta vide un animale con il marchio sul volto e disse al padrone: «Non ti è stato fatto sapere che ho maledetto colui che stigmatizza la faccia di un animale o lo colpisce sulla sua faccia?». Anche fare combattere gli animali l’un l’altro per intrattenimento, è stato proibito dal Profeta.
C) L’Islam vieta di usare gli animali come obiettivi per l’esercitazione di tiro. Quando Ibn Umar, uno dei compagni del Profeta Muhammad, vide alcune persone che praticavano il tiro con l’arco prendendo una gallina come obiettivo, disse: «Il Profeta ha maledetto ognuno che fa di un essere vivente un bersaglio».
D) Non è permesso separare i pulcini dalle loro madri.
E) È vietato mutilare un animale, tagliando le orecchie, code o altre parti del corpo senza motivo giustificato.
F) Un animale malato sotto cura dovrebbe essere trattato adeguatamente.

Un'altra volta, il profeta vide un uccello svolazzare con strida in torno a un gruppo di Compagni e, notato che essi avevano in mano dei nidiaci, disse: “Restituite subito i figli a quella mamma!”.
Abu Hurayra, Il compagno del profeta fu denominato dal profeta. Abu hirr ossia il compagno della gattina poiché vi è narrato che il compagno del profeta avesse tantissimi gatti!

Sulla figura del cane purtroppo circolano voci non molto veritiere, l’Islam non odia i cani e nessun tipo di animale!
Una volta, il profeta Muhammad (Maometto) parlò del perdono di Dio a causa del cattivo trattamento umano verso gli animali. Raccontò ai suoi compagni la storia di un uomo che aveva sete mentre era in cammino. Trovò un pozzo, scese al suo interno per prendere l’acqua, e si dissetò. Quando poi uscì, vide un cane ansimante leccare il fango a causa dell’estrema sete. L’uomo pensò: “Il cane è assetato come lo ero io!”; e ritornò giù per prendere dell’acqua per il cane. Dio apprezzò la sua buona opera e lo perdonò. I compagni chiesero, «O Profeta di Dio, veniamo dunque ricompensati sul trattamento umano verso gli animali?» Maometto disse: «C’è una ricompensa nel fare il bene a ogni essere vivente».

Il cane è anche il protagonista della leggenda dei Sette Dormienti, nata in ambito cristiano e acquisita poi anche dall’Islam.
Durante la persecuzione da parte dell’imperatore Decio (200-250 d.C.), alcuni cristiani di buona famiglia, per evitare di essere bruciati su un rogo, si nascosero in una caverna, dove dormirono ininterrottamente per moltissimi anni (309 anni).

Il Corano aggiunge:
«Avreste creduto che fossero svegli e invece dormivano. Noi [Dio] li girammo [di quando in quando] sul fianco destro e su quello sinistro, mentre il loro cane era sulla soglia con le zampe distese. Diranno: “Erano tre, e il quarto era il cane”; diranno, congetturando su ciò che ignorano: “Cinque, e sesto il cane”, e diranno “Sette, e ottavo il cane”. Tu di’: “Il mio Signore conosce meglio il loro numero; ben pochi lo conoscono”. Rimasero trecento anni nella caverna, e [alcuni] ne aggiungono altri nove» (Caverna: 18-25)

Qualsiasi argomento, oltre la fede, il culto pratico, i 10 comandamenti e quello che è stato dichiarato proibito da un testo coranico chiaro (vi è vietato), si considera consentito. Altrimenti, bisogna fare una scelta dopo una valutazione tra le opinioni e le diverse interpretazioni sul testo. Perché ci sono 8 scuole giuridiche, vecchie e principali di cui 4 famose (l'hanafismo, il malikismo, lo sciafismo e l'hanbalismo), quindi almeno 4 opinioni.
Secondo la Sharia: il corpus delle leggi morali e sociali islamiche, e i sapienti delle quattro scuole giuridiche islamiche hanno opinioni diverse sull’impurità del cane: per alcuni è impura solo la saliva, per altri come il malikismo non è impuro né nel corpo né nella saliva come tutti gli altri animali, quindi, il musulmano deve fare la sua scelta personale, quella che pensa che sia giusta. Perché nessun testo coranico impedisce all’uomo di avere un cane come amico e compagno di casa.
I cani possono quindi legittimamente essere tenuti per la guardia, per la caccia o per compagnia in giardino o in casa quando sono vaccinati curati e puliti.

È vero che la donna musulmana non può sposare un cristiano o un ebreo?



Abbiamo precisato che, Qualsiasi argomento, oltre la fede, il culto pratico, i 10 comandamenti e quello che è stato dichiarato proibito da un testo coranico chiaro(vi è proibito), si considera consentito, e bisogna fare una scelta dopo una valutazione tra le opinioni, e le diverse interpretazioni delle scuole giuridiche sul testo. Perché l’Islam comprende 2 parti, la prima è fondamentale e l’altra è secondaria da valutare personalmente.
Bisogna trovare il testo coranico chiaro per affermare che è proibito il matrimonio tra una musulmana e uno delle Genti del Libro.
L’unico testo chiaro è questo:
"...Non sposate le [donne] associatrici finché non avranno creduto, ché certamente una schiava credente è meglio di una associatrice, anche se questa vi piace. E non date spose agli associatori finché non avranno creduto, ché, certamente, uno schiavo credente è meglio di un associatore, anche se questi vi piace. Costoro vi invitano al Fuoco, mentre Allah, per Sua grazia, vi invita al Paradiso e al perdono. E manifesta ai popoli i segni Suoi affinché essi li ricordino..."
(Al-Baqarah  - 221).
Significa che i musulmani sia gli uomini sia le donne, non hanno il permesso di sposare chiunque associa un altro dio con Allah. E non riguarda i cristiani né gli eberei in generale.

Il secondo versetto di (Al-Mâ'ida - 5)
"...Oggi vi sono permesse le cose buone e vi è lecito anche il cibo di coloro ai quali è stata data la Scrittura, e il vostro cibo è lecito a loro . [Vi sono inoltre lecite] le donne credenti e caste, le donne caste di quelli cui fu data la Scrittura prima di voi, versando il dono nuziale - sposandole, non come debosciati libertini! . Coloro che sono miscredenti vanificano le opere loro e nell'altra vita saranno tra i perdenti..."
Ha consentito il mangiare o il matrimonio tra i musulmani e la Gente del Libro senza distinzione tra uomini e donne, entrambe le parti.

Ci sono molti studiosi islamici che riconoscono la necessità di sviluppare la teoria del diritto islamico e che sono scomode le tradizioni e le interpretazioni che sostengono cose non prescritte nel Corano, ma pochi sono disposti ad esprimere tale parere.

Abbiamo bisogno di ricordare che l'Islam ha fornito una regola, e dobbiamo stare attenti a contorcere qualcosa in Haram (proibito) che non è espressamente vietato; Quindi, non possiamo vietare alle donne di osservare lo stesso diritto degli uomini (di sposare una non-musulmana) quando non è proibito nel Corano.
Al massimo, le giustificazioni tradizionali dimostrano che sposare non musulmano è scoraggiato per motivi sociali, ma non vietato. La scelta è lasciata al credente e ala sua valutazione per avere una vita tranquilla.

È giusto a dire che le chiese fino oggi non applicano e rifiutano il matrimonio alla coppia mista.

La questione dei matrimoni misti merita tutta la nostra attenzione. Si deve fare un vero e proprio lavoro personale prima del matrimonio. Dedicando molto tempo sul fatto che bisogna mettersi d'accordo sulle modalità e sulle condizioni del matrimonio.
Certo, c'è l'amore, ma nell'islam il matrimonio è anche un contratto i cui termini devono essere chiaramente stipulati.

Pertanto se esiste un qualunque motivo, da parte di uno dei futuri sposi, che potrebbe causare un conflitto potenzialmente serio nel futuro, questo potrebbe essere una motivazione sufficiente per non procedere col matrimonio ma secondo me, in realtà non è cosi semplice formare una famiglia mista senza affrontare tante difficoltà.
Al fine, il matrimonio misto affronterà tante difficoltà, ma non è proibito.



24 giugno, 2015

Quali sono i luoghi sacri dell'Islam?

La Mecca - la Ka'ba  (Arabia Saudita)

La Mecca, la principale città santa dell'Islam è la sede della Ka 'ba ed il luogo di nascita di Maometto. La Ka'ba è un edificio a forma di cubo, nove metri per dodici, che si eleva nel cortile della Grande Moschea. Si ritiene che la Ka 'ba, l'edificio sacro che sia stata costruita da Abramo e dal suo figlio Ismaele e rappresenti la casa di Dio.
Nell'angolo sud-est, all'esterno, vi è incastrata la famosa Pietra Nera, un meteorite . La Ka'ba contiene un'unica stanza senza finestre, cui si accede per una porta, alcuni metri sotto il livello del suolo. Vi si fanno vedere l'impronta del piede di Abramo su una sacra pietra, insieme con la tomba di Agar e del figlio Ismaele. L'edificio è coperto da pesanti drappeggi di broccato nero ricamato in oro con i testi del Corano.
La Grande Moschea che circonda la Ka 'ba racchiude anche la famosa fontana di Zam-Zam.




Medina - la Moschea del Profeta  (Arabia Saudita)

Medina è celebrata come luogo di sepoltura del Profeta e per un periodo è anche stata la capitale dell'impero islamico. Orgoglio di Medina è la Grande Moschea originariamente costruita da Maometto e in seguito ampliata e modificata.
Al di sotto della cupola centrale vi era la casa del Profeta, nella quale morì e fu sepolto. Nei successivi ampliamenti la casa venne inglobata nella moschea.
 

Gerusalemme - Il Nobile Santuario di Al-Haram al-Sharif  (Palestina)

Il Nobile Santuario è uno dei tre luoghi sacri dell' Islam, ma è anche una vetrina dell' architettura islamica e un centro religioso e scolastico.
L'area comprende oltre 14 ettari di fontane, giardini, costruzioni e cupole. L' intera zona è considerata una moschea e comprende quasi un sesto della città entro le mura. Due sono le strutture principali :
* La Cupola della roccia
* La Moschea Al-Aqsa
 
 

23 giugno, 2015

Come sono i Diritti Umani e la giustizia nell'Islam?

La vita e la proprietà di tutti i cittadini in uno stato islamico sono considerati sacri, sia la persona un musulmano o meno. L'Islam protegge anche l'onore. Quindi e proibito, nell'Islam, insultare gli altri o prendersi gioco di un'altra persona. Il Profeta Muhammad disse: {Veramente il tuo sangue, la tua proprietà ed il tuo onore sono inviolabili.}

Nell'Islam il razzismo non e consentito, il Corano parla di uguaglianza umana nei seguenti termini:
O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e da una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù , affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah , il più nobile di voi e colui che più Lo teme. In verità Allah e sapiente, ben informato. (Corano, 49:13)

L'Islam rifiuta il favoritismo di individui o nazioni a causa della loro ricchezza, potere o razza. Allah ha creato gli uomini uguali: essi si distinguono solo sulla base della loro fede e devozione. Il Profeta Muhammad disse: {O gente! Il vostro Dio e uno e il vostro antenato (Adamo) e uno. Un arabo non e migliore di un non arabo e un non arabo non e migliore di un arabo ed una persona dalla pelle chiara non e migliore di una persona di colore e una persona di colore non e migliore di una persona con la pelle chiara, tranne nella devozione.}

Uno dei maggiori problemi dell'uomo e il razzismo. Il mondo moderno può mandare un uomo sulla luna, ma non può fermare l'odio e la controversia verso un altro uomo. Fin dai tempi del Profeta Muhammad , l'Islam ha fornito un esempio vivido di come il razzismo possa essere annullato. Il pellegrinaggio annuale (Hajj) alla Mecca mostra la reale fratellanza islamica che unisce tutte le razze e le nazioni, quando circa due milioni di Musulmani provenienti da tutto il mondo si riuniscono a Mecca.

L'Islam e una religione di giustizia, come dice Allah nel Sublime Corano:
Allah vi ordina di restituire i depositi ai loro proprietari e di giudicare con equità quando giudicate tra gli uomini.... (Corano, 4:58)

E altrove:
...Ed agite giustamente. Allah ama coloro che giudicano con equità. (Corano, 49:9)

Dobbiamo essere giusti anche con chi odiamo:
...Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: L'equità e consona alla devozione.... (Corano, 5:8)

Il Profeta Muhammad disse: {Gente, attenti all'ingiustizia, perché l'ingiustizia sarà oscurità nel Giorno del Giudizio}

E per quelli che non otterranno i loro diritti (cioè per quelli che hanno una giusta pretesa) in questa vita li riceveranno nel Giorno del Giudizio, come disse il Profeta Muhammad : {Nel Giorno del Giudizio, i diritti saranno dati a coloro ai quali sono dovuti (e i torti saranno riparati)...}

Concludiamo con la citazione di un bellissimo hadith del Messaggero Muhammad (saas):
«Le persone che Allah ama maggiormente sono quelle che si rendono più utili [o beneficiano gli altri]. L’azione più gradita ad Allah è il sollievo che porti a un fratello musulmano [che sta soffrendo, distrutto dal dolore], o quando allevi la sofferenza da colui che soffre, o quando saldi il suo debito o quando rimuovi da lui la fame [offrendogli un pasto sufficiente]. È più meritorio per me essere al fianco di un fratello musulmano e aiutarlo a portare a termine i suoi bisogni, che passare un intero mese in ritiro in Moschea. Chi controlla la sua ira [in questo mondo], Allah coprirà i suoi difetti. Chi reprime la collera, pur essendo in grado di sfogarla, Allah riempirà il suo cuore con soddisfazione e felicità nel Giorno del Giudizio. Chi si adopera per sostenere la testimonianza di un fratello musulmano, Allah renderà stabili i suoi passi nel giorno in cui i piedi non vorranno camminare e incespicheranno. In verità, il carattere e il comportamento perverso guastano le buone azioni e gli atti di devozione, come l’aceto guasta il miele».

Che cosa dice l'Islam sul Giorno del Giudizio?

I musulmani credono che la vita presente sia solo una prova di preparazione alla vita futura, un test per la vita che ci attende dopo la morte. Verrà un giorno in cui l'universo intero sarà distrutto ed i morti risorgeranno per essere giudicati da Dio. Questo giorno sarà l'inizio di una vita che non finirà mai: e il Giorno del Giudizio. In quel giorno, tutti i popoli saranno ricompensati da Dio secondo la loro fede e le loro azioni. Coloro che moriranno credendo che “Non c' e altra divinità all'infuori di Allah e Muhammad e il messaggero di Allah”, saranno ricompensati in quel giorno e saranno ammessi in Paradiso per sempre:
E coloro che hanno creduto ed operato nel bene, sono abitanti del Paradiso e vi rimarranno in perpetuità. (Corano, 2:82)

Ma coloro che muoiono senza credere che “Non c’è altro dio all’infuori di Allah ”, perderanno il Paradiso per sempre e saranno gettati nelle fiamme dell'Inferno.
Egli dice:
Quanto ai miscredenti che muoiono nella miscredenza, quand'anche offrissero come riscatto tutto l'oro della terra, non sarà accettato. Avranno un castigo doloroso e nessuno li soccorrerà. (Corano, 3:91)

Allah è il nostro Creatore e Sostenitore, Egli ha creato per noi tutto ciò che esiste sulla terra, tutto il bene deriva da Lui. Ora, lo scopo principale della nostra creazione e di adorare solo Dio e di obbedirGli, come Egli dice nel Corano (51:56). La vita che viviamo attualmente e molto breve. I non credenti nel Giorno del Giudizio penseranno che la vita vissuta sulla terra sia durata solo un giorno o parte di un giorno:
Allah dirà: “Quanti anni siete rimasti sulla terra?” Risponderanno: “Siamo rimasti un giorno o parte di un giorno....” (Corano, 23:112-113)

Ed Egli dice
Pensavate che vi avessimo creato per celia (senza scopo, invano) e che non sareste ritornati a noi? Sia esaltato Allah, il vero Re. Non c'è altro dio all'infuori di Lui... (Corano, 23:115-116)

La vita nell'aldilà e una vita assolutamente reale. Non e solo spirituale,
ma anche fisica. Ci vivremo con le nostre anime e i nostri corpi.

Facendo un paragone tra questo mondo e l'aldilà, il Profeta Muhammad
disse: {Il valore di questo mondo comparato con l'aldilà e come ciò
che le vostre dita raccolgono dal mare quando le immergete e poi le
ritirate}. Il significato e che il valore del mondo paragonato con l'aldilà e
come qualche goccia d'acqua comparata all'intero mare.

22 giugno, 2015

possiamo avere delle risposte direttamente dal Corano?

Si, facciamo una prova con 14 domande in rosso e la risposta di ogni domanda sarà un versetto dal Corano:

1) Chi è il Creatore?

È Allah che vi ha concesso la terra come stabile dimora e il cielo come un

tetto e vi ha dato forma - e che armoniosa forma vi ha dato - e vi ha nutrito

di cose eccellenti. Questi è Allah, il vostro Signore. Sia benedetto Allah,

Signore dei mondi (e di tutto ciò che esiste).(40 : 64)

 
2) Chi è Allah?

Egli è Allah, Colui all’infuori del Quale non c’è altro dio (nessuno ha il

diritto di essere adorato eccetto Lui), il Re, il Santo, la Pace, il fedele, il

Custode, l’Onnipotente, Colui che costringe al Suo volere, Colui che è

cosciente della Sua grandezza. Gloria ad Allah, ben al di là di quanto Gli

associano. Egli è Allah, il Creatore, Colui che dà inizio a tutte le cose, Colui che dà forma a tutte le cose. A Lui [appartengono] i Nomi più belli. Tutto ciò che è

nei cieli e sulla terra rende gloria a Lui. Egli è l’Onnipotente, il Saggio. (59 : 23-24)
 
3) Per quale ragione Allah creò il genere umano?

E’ solo perché mi adorassero che ho creato i jinn e gli uomini. (51: 56)

4) Che cosa ci ha comandato di fare Allah?

Di’(O Muhammad): «Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha

proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non

uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e

a loro. Non avvicinatevi alle cose turpi (peccati osceni, relazioni sessuali

illegali), siano esse palesi o nascoste. non prendete la vita, che Allah ha reso

sacra, se non per applicare la legge e la giustizia . Ecco quello che vi

comanda, affinché comprendiate. (6 : 151)

5) Chi invocheremo nel momento del bisogno?

Quando salgono su una nave, invocano Allah rendendoGli un culto sincero.

Quando poi Egli li mette in salvo sulla terraferma, Gli attribuiscono dei

consoci. (29 : 65)

6) Come possiamo essere certi che il Corano non è

stato alterato nel corso dei secoli e non lo sarà in

futuro?

Invero, Noi abbiamo fatto scendere il Zikr (Il Corano) e certamente Noi ne

siamo i custodi (contro la corruzione). (15 : 9)

7) Chi dovremmo adorare?

In verità! Io sono Allah non c’è dio all’infuori di Me (nessuno ha il diritto di

essere adorato eccetto Me) AdoraMi ed esegui l’orazione per ricordarti di

Me. (20 : 14)
 
8) Da dove viene il Corano?

Così Allah, l’Onnipotente, il Saggio, ti manda la Rivelazione come ha fatto

con coloro che ti hanno preceduto.” (42 : 3)

9) Perché Allah ha inviato dei Messaggeri?

Non abbiamo inviato un Messaggero se non affinché sia obbedito, per

volontà di Allah. (4 : 64)
 
10) Chi è l’ultimo Messaggero?

Muhammad non è altro che un messaggero, altri ne vennero prima di lui; se

morisse o se fosse ucciso, ritornereste sui vostri passi ? Chi ritornerà sui suoi

passi, non danneggerà Allah in nulla e, ben presto, Allah compenserà i

riconoscenti. (3 : 144)

11) A chi Allah ha inviato l’ultimo Messaggero?

Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta

l’umanità, ma la maggior parte degli uomini non sanno. (34 : 28)
 
12) Il bene, proviene tutto da Allah?

Tutto il bene di cui godete appartiene ad Allah; poi, quando vi tocca la

sventura, a Lui rivolgete i vostri lamenti angosciati. (16 : 53)

13) Qual è il destino dei credenti?

Coloro che invece hanno creduto e hanno operato il

bene, presto li faremo entrare nei Giardini dove scorrono i ruscelli e in cui

rimarranno immortali in perpetuo, avranno spose purissime e li

introdurremo nell'ombra che rinfresca. (4 : 57)
 
14) come trovare la serenità?

Daremo una vita serena a chiunque, maschio o femmina, sia credente e

compia il bene. Compenseremo quelli che sono stati costanti in ragione delle

loro azioni migliori. (16 : 97)

Come si diventa Musulmano/a?

Per abbracciare l'islam e diventare musulmano, non hai bisogno di riti e di cerimonie religiose particolari che devi celebrare in posti speciali e dinnanzi a delle determinate persone; l'islam è un rapporto diretto tra il servo e il suo Dio, non vi è bisogno di intermediari. Come non ci sono difficoltà particolari da superare per abbracciare l'islam. sono parole semplicissime da pronunciare ma grandi nel loro significato, le pronuncia chi è deciso ad entrare nell'islam. L'operazione consiste nel pronunciare le due testimonianze e nel dire :" Testimonio che non vi è dio al di fuori di Allah e testimonio che Muhammad è il Suo servo e il Suo messaggero." Le due testimonianze sono la chiave d'ingresso nell'islam.
La coscienza interiore del fedele è conosciuta solo da Allah Altissimo.

La prima testimonianza (di Allah) significa:
 
1- Essere a conoscenza che ogni Dio al di fuori di Allah è una falsità. Non vi è degno di adorazione altro che Allah.

2- La convinzione profonda che nega ogni dubbio e non lo ammette riguardo ad Allah e la Sua Unicità.

3- La sua ammissione ed accettazione completa.

4- La sua adozione pratica come guida nella vita, obbedendo agli ordini di Allah ed evitando di commettere i peccati che ha proibito.

5- Bisogna adottarla sinceramente ed autenticamente.

6- Bisogna essere fedeli ad Allah adorando solo Lui.

7- Amare Allah, il Suo messaggero ed i migliori dei Suoi servi.

La seconda testimonianza (di Muhammad) significa:

- Esprimere la convinzione che Muhammad è l'ultimo dei messaggeri di Allah, che non vi sarà un altro messaggero o profeta dopo di lui.

- Credere nella sua sincerità riguardo a quello che egli ha trasmesso, rivelato da Allah.

- Essere convinti che la sua missione era destinata agli esseri umani e ai demoni fino al giorno del giudizio universale.

- Ubbidirgli in tutto quello che ordina, credergli in tutto quello che dice e indica ed evitare tutto quello che vieta.

Chi crede in Allah deve credere in quello che segue:

Credere negli angeli
Consiste nel credere che Allah dispone di tantissimi angeli, il cui numero è noto solo a Lui. Fanno parte dell'aldilà; Allah li ha creati perchè Lo adorassero. Eseguono gli ordini di Allah nella gestione, controllo e conservazione dell'universo con tutto quello che contiene come esseri, seguendo gli ordini e comandamenti di Allah.

Credere nelle Sacre Scritture (nei Libri Sacri)
Consiste nel credere che Allah Altissimo ha rivelato dei libri sacri, che racchiudono la verità, l'unicità di Allah, la Sua divinità e la perfezione dei Suoi attributi. Tali Libri Sacri sono stati rivelati ai Suoi Messaggeri e profeti perchè li difondessero tra gli esseri umani.

Credere nei profeti e nei messaggeri
Consiste nel credere che Allah Altissimo ha scelto tra gli uomini dei messaggeri che ha inviato ai suoi servi con leggi divine, nello scopo di realizzare l'adorazione di Allah, credere nella Sua Unicità e nella perfezione assoluta dei Suoi attributi.

Credere nell'ultimo giorno (ovvero il Giorno del Giudizio Universale)
Consiste nel credere che questa vita ha un termine e che è chiamata a sparire.

Credere nella predestinazione
Consiste nel credere che Allah Altissimo ha conosciuto tutto quello che sarebbe accaduto prima che accadesse e che poi lo ha fatto accadere secondo la Sua Sapienza e la Sua Previsione.

I pilastri indispensabili della fede:

La preghiera costituisce uno dei pilastri indispensabili della fede. Sappi che per la preghiera è indispensabile pulirsi ed effettuare le abluzioni.

La zakat : L'imposta coranica (prosperità):  è uno dei diritti di Allah Altissimo. Ogni musulmano deve pagarla o darla ai suoi fratelli poveri e bisognosi.
 
Il digiuno per un mese ogni anno (Ramadan): non mangi, non bevi e non hai rapporti sessuali dall'alba fino al tramonto del sole.

Il pellegrinaggio Consiste nel visitare la Kaa'ba e di osservare i riti prescritti da Allah in precise date ed orari. É un obbligo fatto ad ogni musulmano adulto e sano di mente e di corpo, che va svolto almeno una volta nella vita, a condizione di esserne capaci fisicamente e economicamente.
 

17 giugno, 2015

Come riconosce l'Islam La Gente Del Libro (cristiani e ebrei)?

Nel Corano, sia gli ebrei che i cristiani sono conosciuti come Ahl al-Kitab, che significa «La Gente del Libro». Il Corano stabilisce distinzioni tra la Gente del Libro. Molti articoli riconoscono che tra di loro ci siano, sia deviati che giusti. Quando il Corano critica la Gente del Libro, generalmente si riferisce a quelli che non hanno aderito al Messaggio dei loro Profeti.

Il Corano dice:
“Dite: Noi crediamo in Dio e nella rivelazione fatta scendere su di noi, e nella rivelazione fatta scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e le tribù, e fatta scendere su Mosè e Gesù e quella fatta scendere su (tutti) i profeti dal loro Signore. Non facciamo distinzione fra l’uno o l’altro di essi, e a Lui noi siamo sottomessi”.   (2:136)

“Che non vi sia costrizione nella religione. (2:256)
Il Profeta Muhammad (pace su di lui) stesso dice:
“Chiunque ferisce un membro appartenente alla Gente del Libro, è come se ferisce me in persona”.
Di fatto, dalle origini, la società islamica è stata una società pluralista. Appena Muhammad (pace su di lui) emigrò a Medina per istituire lo stato islamico degli inizi, fu stipulato un trattato fra tutte le tribù, comprese  quelle ebraiche  che vivevano sul territorio; il trattato sanciva la libertà religiosa e l’uguaglianza di diritti e doveri.
L’islam non è una religione escludente. Ma un appello universale al genere umano (non una religione ‘Araba’ o ‘Orientale’ come lo dipingono molti).Pur rivolta a tutti i popoli, compresi quelli della Gente del Libro, il fatto che questi non l’abbiano abbracciata non costituisce ragione per catalogarli come nemici o infedeli. Quel che è vero è che il termine infedele è d’origine europea; fu usato ai tempi delle Crociate per designare i Musulmani.
L’islam riconosce la bontà ovunque essa risieda:
“Loro non sono tutti uguali: fra la Gente del Libro ve ne sono alcuni che sono giusti. Essi  recitano i segni di Dio nelle ore della notte e si prosternano in adorazione”.

Nessun individuo, nessun gruppo può pretendere di avere in monopolio della misericordia di Dio o negarla ad altri:
“Coloro che credono (nel Corano) e quelli che seguono le (Scritture) ebraiche, ed i Cristiani, ed i Sabei; quelli che credono in Dio e nell’Ultimo Giorno ed operano il bene avranno la loro ricompensa presso il Signore loro e non avranno timore né si rattristeranno.

Lo dottrina coranica su «La Gente del Libro»

Il Corano normalmente difende la tolleranza, il rispetto e la buona volontà rispetto a la Gente del Libro. Per esempio, il verso (60:8) dice:
Dio non vi proibisce, riferendosi a quelli che non vi fanno la guerra per motivi di Religione, né vi cacciano dalle vostre case, siate gentili con loro e attuate in maniera equa. Senza dubbio ama in maniera scrupolosa chi è equo. (Al-Mumtahanah).

Oltre a promuovere la tolleranza, il Corano elogia la Gente del Libro. Nella surah (21:7), si fa riferimento a quelli come «la gente del conoscimento» (ahl al-dhikr).
Questo riconoscimento di un terreno comune si ripete in altri versi, come nel 3:64, che ordina:
Di (Oh Messaggero): «Oh Gente del Libro, convenite con una parola comune tra noi e voi: Veneriamo unicamente Dio, senza attribuirgli nessun compartecipe e non prendiamoci l’uno con l’altro come signori al posto di Dio»
(Al-‘Imran, 3:64).

Un’altra implicazione del verso (3:115) è che la Gente del Libro sarà ricompensata. Si ammette generalmente nel Corano che la Gente del Libro che accetta il tawhid otterrà la salvezza. Per esempio, nel verso (2:62) si dichiara:

Quelli che credono (sarebbe a dire, quelli che professano l’Islam) o quelli che si dichiarano ebrei, cristiani o sabei (o di qualsiasi altra religione) -quelli che credono realmente in Dio e nel Giorno del Giudizio Finale e che compiono buone azioni-, ovviamente la loro ricompensa sarà fatta da il Signore e non dovranno più temere ne intristirsi. (Al-Baqara).

La relazione tra i musulmani e la Gente del Libro
I musulmani, ebrei e cristiani si relazionano con molta frequenza e con totale libertà durante il Medio Evo dell’Islam, generando delle unioni (Cohen, 2000, 39, 42). Per esempio, si incontravano nei bagni pubblici, e nelle associazioni impresariali formate da musulmani e non musulmani, nonostante la disapprovazione di alcune autorità. Alcuni musulmani, addirittura partecipavano alle celebrazioni religiose cristiane ed ebraiche. Gli ebrei e i cristiani possedevano abbondanti ed enormi opportunità nella vita di tutti i giorni «di attraversare le barriere nella gerarchia della società islamica» (Cohen, 2000, 39). I dhimmis furono ben accetti nei circoli intellettuali (majalis) e poterono studiare insieme ai musulmani nelle università, specialmente durante il «rinascimento dell’Islam», nella città cosmopolita di Bagdad nel X secolo. Cohen afferma che «i medici ebrei, nella società araba erano in quantità sproporzionata rispetto alla presenza ebraica nella popolazione in generale... Formarono anche parte del circolo sociale dei medici che lavorarono negli ospedali statali, decorando i tribunali musulmani» (Cohen, 2000, 42).

All’inizio dell’epoca degli abbasidi, i teologi musulmani e cristiani si mantennero frequentemente in contatto per corrispondenza, o per mezzo si dibattiti. Anche se nel dialogo entrambe le parti provavano a dimostrare la superiorità della proprio religione sull’altra, si trattava in ogni caso una relazione costruttiva e significativa (Sirry, 2005, 365-73).

La vita in Spagna (Al Andalus), tra il 711 : 1492 fu un eccellente esempio di convivenza tra musulmani, ebrei e cristiani. Gli ebrei e i cristiani, partecipavano in attività culturali arabe, come concorsi di poesia e nei circoli intellettuali (Menocal, 2002, 173-80).

Nel 1856, a tutti i cittadini dell’Impero Ottomano vennero dati uguali diritti. I cittadini di qualsiasi regione potevano essere accettati dall’amministrazione pubblica e potevano inscriversi alle scuole militari e statali.
 
Conclusione
Studiando il Corano, appare evidente che l’Islam è totalmente tollerante con l’Ebraismo e con il Cristianesimo. E’ un requisito per i musulmani rispettare la validità delle Scritture della Gente del Libro e i suoi diritti a essere trattati con gentilezza. La pratica del Profeta è consistente con questa visione.

Dobbiamo concentrarci nelle somiglianze per renderci conto che siamo tutti fratelli e accettare le nostre differenze come un’opportunità per apprendere. Durante i conflitti tra il XX e il XXI secolo, tra il mondo islamico e l’Occidente, la convivenza pacifica tra i gruppi religiosi si è convertita in un ideale. Ma bisogna guardare all’esperienza di ebrei e cristiani sotto il dominio islamico nel Medio Evo per rendersi conto che il pluralismo religioso è possibile.

03 giugno, 2015

Quanti sono i musulmani nel mondo?

 
La popolazione musulmana mondiale secondo le ultime statistiche elaborate dal sito ''muslimpopulation'' conta      
nel MONDO : circa 2 miliardi e 90 milioni di persone
 e cosi divisi:
in ASIA : 1 miliardo e 400 milioni

     *in INDIA : 255 MLN
     *in INDONESIA : 218 MLN 
     *in PAKISTAN : 183 MLN
     *in BANGLADESH : 155 MLN
     *in CINA : 130 MLN

in AFRICA : 581 MLN
in EUROPA : 56 MLN
 
 
 
 
 


Perché spesso l’Islam appare estraneo?

Nel mondo di oggi, l'Islam può sembrare qualcosa di esotico o di estremamente remoto. Probabilmente perché in occidente, nella vita di ogni giorno, la religione non è un elemento dominante, mentre spesso nel cuore di ogni Musulmano la religione è al primo posto, e non vi sono barriere tra il mondo secolare e quello sacro.

L'Islam e il cristianesimo Insieme con il Giudaismo, risalgono al profeta e patriarca Abramo, e i tre profeti discendono direttamente dai figli di quest'ultimo: Muhammad dal maggiore, Ismaele, e Mosè e Gesù da Isacco.


Come gli Ebrei e i Cristiani, i Musulmani credono che la vita presente sia solo una prova in attesa della vita dopo la morte. I punti fondamentali della fede comprendono: il Giorno del Giudizio, la Resurrezione, il Paradiso e l'Inferno. Il Profeta riteneva che tre cose possono continuare ad aiutare una persona, anche dopo la morte: la carità che aveva profuso, la conoscenza che aveva trasmesso e le preghiere dette per loro da parte di un figlio .

Il Corano dice: Allah non vi proibisce di agire con bontà ed equità verso coloro che non vi combattono per religione e non vi hanno scacciato dalle vostre dimore, poiché Allah ama gli equanimi. (Corano 60:8)

Una delle funzioni della Legge Islamica è quella di proteggere le minoranze, ecco perché luoghi di preghiera non Musulmani sono sorti un po’ ovunque nel mondo islamico. La storia è ricca di esempi di tolleranza da parte dei Musulmani nei confronti di altre religioni: quando il califfo Omar entrò in Gerusalemme, nell’anno 634, l’Islam concesse libertà di culto a tutte le comunità religiose della città. La Legge Islamica consente anche alle minoranze non musulmane di stabilire una propria corte di giustizia con regole specifiche per le diverse minoranze.
La libertà di coscienza è stabilita dallo stesso Corano: "Non c'è costrizione nella religione". (2:256)
La vita e i beni dei cittadini, Musulmani e non Musulmani, nello stato islamico sono considerati sacri. Il razzismo è incomprensibile per i Musulmani, poiché il Corano parla di eguaglianza umana nei seguenti termini: “O Gente! Vi abbiamo creato da un maschio e da una femmina ed abbiamo fatto di voi popoli e tribù affinché possiate conoscervi l’un l’altro. Il più gradito a Dio é il più pio tra di voi. Dio é onnisciente e sapiente". (Corano, 49:13)

02 giugno, 2015

Cosa pensano i musulmani di Maria?

MARIA ha un’alta considerazione ed eccezionali privilegi nella religione musulmana e esercita un certo fascino su tutto il mondo dell’Islam. La venerazione di Maria Vergine, “ la Madre di Gesù”, accomuna le due fedi: il Cristianesimo e l’Islam. Questo fascino è legato alla considerazione che i musulmani nutrono per il figlio di Lei “ Issa”, o Gesù (pace sia con lui), ritenuto dall’Islam uno dei 5 messaggeri più importanti.

I musulmani designano Maria con il nome coranico “Maryam” e spesse volte la dicono anche “Sayyida”, nome che significa Signora, Padrona e corrisponde all’incirca al titolo di Madonna con cui è indicata in Occidente.
Lei ha una posizione straordinaria dentro il Corano, che nessun’altra donna condivide, nemmeno le mogli di Muhamed (pace sia con lui) o la figlia prediletta: Fatima.
*. MARIA NEL CORANO.
Il Corano riserva a Maria una posizione di privilegio, singolare e parla di lei in termini rispettosi, potremmo dire ammirativi.

Su un totale di 114 sure e 6236 versetti di cui risulta composto il Corano, Maria figura in 70 versetti e in 13 sure; 4 del periodo meccano (610-622 D.C.): 

(19:16-36) ; (43:57) ; (21:91) ; (23:50)
e nove appartenenti al periodo dell’insegnamento medinese di Muhammad (622-632 D.C.): (2:87) ; (4:156-157e 171) ; (33:7) ; (57:6 e 14) ; (66:12) ; (3:33-37 e 42-51) ; (5:17) ; (46:72-78 e 110-117) ; (9:31). 
Il nome di Maria si legge esplicitamente 34 volte nel Corano; di cui 24 volte è associato al nome di Gesù (pace sia con lui). Madre e Figlio sono visti in un’ottica di vicendevole riflessione che è impossibile parlare di Gesù senza parlare di Maria. E’ inserita tra i grandi prescelti da Dio e inoltre è l’unica donna menzionata con il nome proprio.
A Maria Il Corano ha intitolato una delle più belle sure (19). Le sure che contengono più elementi mariani sono tre: la sura 3, detta “ Famiglia di Imran”; la sura 5, detta “La mensa”; e la sura 19, detta “Maryam”.
* La Natività (sura 3 : “La famiglia di Imran”)
La madre di Maria che come tutte le donne ebree, avrebbe voluto un figlio maschio e prima ancora che nascesse, lo offrì a Dio. Le nacque invece una bambina; la madre allora lo consacrò a Dio e con lei la sua progenie, realizzando così in maniera inattesa il “voto” fatto a Dio. Ecco il testo:
“Signore! Ecco che io ho partorito una femmina! ( Ma Dio sapeva meglio di lei chi essa aveva messo al mondo). Un maschio non è simile ad una femmina! La chiamo Maria, e la metto sotto la tua protezione, lei e la sua progenie, contro Satana, il reietto”( 3:35-37a).
Dio accetta lo stesso la femmina di Imran, sin ad ammetterla nel tempio, la quale progrediva di continuo e meravigliosamente in bontà, lealtà, castità e obbedienza.
* Ritiro nel Tempio.
Del lungo soggiorno di Maria nel Tempio, il Corano accenna una doppia citazione. La prima è la continuazione della sura 3 : “E Zaccaria la prese sotto la sua tutela, e ogni volta che Zaccaria entrava da lei nel mihrab ,vi trovava del cibo e le diceva: “ O Maria, donde ti viene questo?”. Ed ella rispondeva: “Mi viene da Dio, perché Dio dà della sua provvidenza a chi vuole, senza conto”. Il mihrab è una costruzione annessa al tempio destinata ad abitazione, identificabile con il “luogo ad oriente” di cui parla la seconda citazione nella sura (19:16-17). Lo stesso episodio ricorda la conversazione di Maria scambiata con gli angeli i quali danno coscienza a Lei della propria posizione di privilegio.
“ O Maria, in verità Dio ti ha prescelta e ti ha purificata e ti ha eletta su tutte le donne del universo. O Maria sii devota al tuo Signore, prostrati e adora”.
La sura 19 riferendosi allo stesso episodio descrive che l’iniziativa di ritirarsi ed appartarsi dalla sua gente, parte da Lei, adempiendo ella il voto della Madre. E’ dunque in questo luogo di “ritiro”, in questo mihrab, che Maria perseguiva la sua vita di preghiera.
* L’Annunciazione.
L’episodio dell’Annunciazione è raccontato due volte dal Corano. I testi sviluppano un dialogo inatteso fra l’angelo e Maria, tutta presa da quest’evento inaspettato.
La sura 19 racconta in modo semplicissimo: “Noi le inviammo il nostro Spirito che apparve a lei sottoforma d’uomo perfetto (si tratta di Gabriele). Ella disse: “Io cerco protezione contro di te, presso il Misericordioso, se tu sei timorato di Dio”. Le disse: “Io non sono che il Messaggero del tuo Signore, per donarti un fanciullo purissimo”. Disse ella: “Come potrò avere un figlio se nessun uomo mi ha mai toccata e non sono una prostituta?. Disse egli: “Così è: Il Tuo Signore ha detto: Cosa facile è questa per me”.
Il racconto della terza sura è più denso di significato nella sua prima parte. Così si esprime: “ O Maria, Iddio ti annuncia la buona novella di una parola che viene da lui, e il suo nome sarà il Cristo, Gesù il figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell’altro e uno dei più vicini a Dio.”
* Il Parto di Maria.
Nei pressi di una palma spinta dalle doglie di parto. La voce di “sotto la palma” che interviene è quella del bambino. Lì nella solitudine riceve consolazione da Gesù stesso(pace sia con lui), acqua corrente e datteri freschi, proposti alla fine per dimenticare. Maria è invitata a cibarsi e a dissetarsi da una sorgente che Dio fa scaturire ai suoi piedi. Tutto avviene nell’intimità di un primo dialogo tra Madre e figlio.
“Ed essa lo concepì e s’appartò col frutto del suo seno in luogo lontano. Ora le doglie di parto la spinsero presso il tronco di una palma e disse: “Oh fossi morta prima, oh fossi ora una cosa dimenticata e obliata !”. E la chiamò una voce di sotto la palma: “Non rattristarti!. Il tuo Signore ha fatto sgorgare un ruscello ai tuoi piedi: scuoti verso di te la palma questa farà cadere su di te datteri freschi e maturi. Mangia e bevi e asciuga gli occhi tuoi” (19:22-25) Ciò che in realtà viene a dissipare la tristezza di Maria, non è il fatto di mangiare datteri, ma la manifestazione della potenza divina in suo favore. Maria è inoltre invitata ad affidare a Dio la propria difesa.
*Difesa ad atroce calunnia.
Dopo la natività, l’avvenimento più importante della vita di Maria è la testimonianza che Gesù, bambino, dalla culla rende miracolosamente l’innocenza della madre. E’ Lui stesso a confutare l’accusa di fornicazione e maternità illegittima, rivolta dagli ebrei (i suoi parenti) a Maria, quando ritorna a casa dopo di aver partorito:
“ Io sono il servo di Dio; Egli mi ha dato il libro e mi ha fatto profeta; mi ha benedetto dovunque io sia. Mi ha prescritto la preghiera e l’elemosina, finché sarò in vita; e la bontà verso mia madre. Non mi ha fatto violento né scellerato. Sia pace su di me, il dì in che nacqui, il dì in cui morirò e il dì in cui sarò risuscitato” (19: 27-33).
     

La Madre di Gesù era una santa! (5:75)

13 maggio, 2015

Quali sono Le fonti dell'Islam pratico (giuridico) ?

A. Le fonti canoniche del diritto islamico

Coincidono con le fonti della teologia islamica. Anche il giurista in senso occidentale non esiste per il diritto islamico, che nella figura dell'alim (pl. Ulama) identifica il teologo-giurista esperto di fikh. Naturalmente non esistono negli stati islamici anche facoltà di giurisprudenza simili a quelle occidentali. Le fonti teologico-giuridiche canoniche sono quattro:

1. Il Corano
Come fonte giuridica, il Corano offre poco materiale. Dei 6236 versetti che lo compongono, circa il dieci per cento si riferisce a temi giuridici in senso lato.

2. La Sunnah
La Sunnah, si riferisce in particolare, a quelle Pratiche, del Profeta che sono parte integrante della sua Missione Profetica e che erano seguite dai suoi Compagni. 


2.1 Hadith

Un Hadith è la trasmissione orale di una testimonianza riguardante un detto, un fatto, un atto, un comportamento del Profeta Con l'andar del tempo, dopo la scomparsa del Profeta, ed ogni testimonianza era preceduta dalla Catena dei Trasmettitori (Isnad); Inoltre i compilatori delle raccolte, per scrupolo di verità, riportavano anche notizie sul tenore letterale dei testi (Matn).


2.1.1 Libri Canonici del Hadith

I più autorevoli libri di Hadith sono:

1) Sahih scritto da Bukhari ( 194-256 dopo l'Egira)

2) Sahih scritto da Muslim ( 202-261 dopo l'Egira) 


 2.2.2 Criterio per l'accettazione di un Hadith

L'ingente mole delle tradizioni rese ben presto necessaria l'adozione di certi rigidi criteri di esame per la verifica della loro autenticità.
Questi studiosi del Hadith (detti Muhaddithin) adottarono il seguente metodo di indagine :
Per prima cosa essi eseguivano ricerche per accertare se la catena di trasmissione (isnad) portava, a ritroso, fino ad una persona che era stata presente al fatto;
Dopo aver accertato l'attendibilità e la veridicità del trasmettitore lo studio veniva esteso alla credibilità del detto o del fatto. 


 2.2.3 Classificazione degli Hadith

Gli hadith sono stati divisi in 3 gruppi principali:

1) Sahih : cioé degno di fiducia e attendibile;

2) Hasan : buono;

3) Da 'if : debole.


 2.2.4 Argomenti trattati dal Hadith

Il Hadith tratta tutti gli argomenti relativi a tutti gli aspetti della vita. Il Bukhari divise la sua opera in 97 libri o settori. 

3. Ijma: l'opinione concorde della comunità. Questo consenso (ijma) non è facile da definire. Di fatto, l'ijma è intesa come il consenso dei giurisperiti più autorevoli.

4. Qiyas: l'interpretazione analogica. Questa fonte è specificamente giuridica, perché si riteneva empio usare la ragione umana per colmare un'apparente lacuna divina.

B. Le fonti non canoniche.

1. Urf
la consuetudine. L'urf, ha una sua esistenza non ufficiale, legata a situazioni anteriori all'islamizzazione di un certo territorio.

2. Le decisioni giudiziarie :
la fuga di Maometto a Medina divide il suo insegnamento in due parti, una più adatta ad una società di mercanti, l'altra ad una di beduini.

3. Qanun
il decreto del sovrano. L'assestamento dell'impero islamico e, in seguito, la formazione di parlamenti generarono come ultima fonte il decreto del sovrano del singolo paese.

4. Maslaha
il pubblico interesse. In Tunisia, ad esempio, si introdusse un limite alla poligamia sottolineando che un uomo non può comportarsi in modo eguale verso tutte le mogli e che questa ineguaglianza di trattamento (soprattutto economico), oltre a essere contraria al dettame coranico, è contraria anche al pubblico interesse.

09 aprile, 2015

cosa sono gli insegnamenti principali del Corano?

Bisogna precisare che i 10 comandamenti sono gli stessi nelle religioni monoteiste e sono essenzialmente un riassunto di centinaia di comandi. i primi 4 affrontano il nostro rapporto con Dio, gli altri sei trattano dei rapporti fra di noi.
Nel Corano sono tanti comandi, per esempio una parte si trova nella sura ''Del Viaggio Notturno'' dal versetto 22 al versetto 39 :     
22. Non accostare ad Allah un'altra divinità, ché saresti bandito e reietto.
23. Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro “uff!” e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto,
24. e inclina con bontà, verso di loro, l'ala della tenerezza; e di': “O Signore, sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei, allevandomi quando ero piccolo”*.
*[Questo è il fondamento teologico, testuale, dell'importanza che l'Islàm attribuisce al rispetto nei confronti dei genitori. Il Sublime Corano arriva fino a prescrivere il massimo rispetto anche in caso di avanzato stato di senilità, e anche quando i genitori stessi siano miscredenti. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) pone questo rispetto immediatamente dopo quello che si deve a Lui, riconoscendoGli l'Unicità assoluta]
25. Il vostro Signore ben conosce quello che c'è nell'animo vostro. Se siete giusti, Egli è Colui Che perdona coloro che tornano a Lui pentiti.
26. Rendi il loro diritto ai parenti, ai poveri e al viandante, senza [per questo] essere prodigo,
27. ché in verità i prodighi sono fratelli dei diavoli e Satana è molto ingrato nei confronti del suo Signore.
28. Se volti loro le spalle [perché nulla hai da dare], pur sperando nella misericordia del tuo Signore, di' loro una parola di bontà.
29. Non portare la mano al collo* e non distenderla neppure con troppa larghezza*, ché ti ritroveresti biasimato e immiserito.
*[“Non portare la mano al collo”: in un gesto di giuramento tipico degli arabi che vuol significare: “sono strozzato, non ho nulla da dare”]
*[In questo versetto (come sopra nei verss. 26-27) è contenuta anche una decisa condanna della prodigalità, considerata come il peccato diametralmente opposto all'avarizia, ma non meno grave]
30. In verità il tuo Signore concede, con larghezza o parsimonia, la Sua provvidenza a chi vuole. In verità Egli osserva i Suoi servi ed è ben Informato.
31. Non uccidete i vostri figli per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come [provvediamo] a voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo.
32. Non ti avvicinare alla fornicazione. È davvero cosa turpe e un tristo sentiero.
33. E non uccidete, senza valida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di uccidere. Se qualcuno viene ucciso ingiustamente, diamo autorità al suo rappresentante; che questi però non commetta eccessi [nell'uccisione] e sarà assistito.
34. Non toccate i beni dell'orfano se non a suo vantaggio e [solo] fino a quando non raggiunga la maggiore età. Rispettate il patto, ché in verità vi sarà chiesto di darne conto.
35. Riempite la misura, quando misurate e pesate con la bilancia più esatta. Questo è il bene che conduce al miglior esito.
36. Non seguire ciò di cui non hai conoscenza alcuna. Di tutto sarà chiesto conto: dell'udito, della vista e del cuore.
37. Non incedere sulla terra con alterigia, ché non potrai fenderla e giammai potrai essere alto come le montagne!
38. Tutto ciò è abominio detestato dal tuo Signore.
39. Ciò è quanto ti è stato rivelato dal tuo Signore, a titolo di saggezza. Non porre assieme ad Allah un'altra divinità, ché saresti gettato nell'Inferno, bandito e reietto.

La seconda parte si trova nella sura ''Il bestiame'' dal versetto 151 al versetto 154 


151 Di': « Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro.
Non avvicinatevi alle cose turpi, siano esse palesi o nascoste. E, a parte il buon diritto, non uccidete nessuno di coloro che Allah ha reso sacri.
Ecco quello che vi comanda, affinché comprendiate .
152 Non avvicinatevi se non per il meglio i beni dell'orfano, finché non abbia raggiunto la maggior età, e riempite la misura e date il peso con giustizia.
Non imponiamo a nessuno oltre le sue possibilità. Quando parlate siate giusti, anche se è coinvolto un parente. Obbedite al patto con Allah.
Ecco cosa vi ordina. Forse ve ne ricorderete.
153 « In verità questa è la Mia retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dal Suo sentiero. » Ecco cosa vi comanda, affinché siate timorati.
154 E poi demmo la Scrittura a Mosè, corollario [della Nostra Grazia], spiegazione chiara di tutte le cose, guida e misericordia , affinché credessero nell'incontro con il loro Signore.