21 febbraio, 2015

Quali sono le differenze principali tra il cristianesimo e L'Islam?

La comprensione del peccato e della salvezza 

Il peccato e la salvezza sono categorie centrali nella teologia e nella spiritualità cristiana.
Il cristianesimo insegna che gli effetti del peccato originale hanno corrotto il mondo e gli esseri umani che vi abitano.

Nell'islam, invece, non esiste una cosa simile al peccato originale. Ma secondo la credenza islamica, Adamo ed Eva si sono pentiti e sono stati pienamente perdonati. L'islam rigetta la dottrina del peccato originale che asserisce che tutti gli esseri umani hanno ereditato la colpa - la colpevolezza - del peccato di Adamo ed Eva.
Per i Musulmani sembra ingiusto se dovremmo accettare la colpa per la disobbedienza di qualcun altro?

I Santi

Il termine “santo” Nell'Antico Testamento si riferisce essenzialmente a Dio e indica il suo essere “totalmente altro”.
Nel Nuovo Testamento Dio si rivela in Gesù e il termine santo acquisisce una nuova accezione. La Chiesa nasce infatti come “Comunità dei Santi”.
Il concetto di santità ha un ruolo di primo piano nel cristianesimo.
Esiste la figura del sant'uomo musulmano (Wali), essa è diversa quella cristiana. Il Wali (guida) può venir considerato una persona di grande religiosità - e quindi un esempio per la comunità di fedeli - ma in nessun caso può essere venerato, né può essergli attribuito alcun potere di mediazione o di intercessione nei confronti di Dio.
Il Corano parla soltanto dello spirito santo ed una terra santa. 
Gesù (pace sia con lui)
Gesù Cristo (pace sia con lui) costituisce il centro della fede cristiana, espressa nel Simbolo apostolico e fondata sul Nuovo Testamento

Le due religioni, nei loro principi, nei loro libri sacri, sono quasi identiche, la differenza maggiore sta nella considerazione di Cristo: per i cristiani egli è Dio, figlio e l'incarnazione stessa di Dio, mentre per i musulmani egli è un profeta, amato e rispettato come figlio di Maria vergine.
Ma l'affermazione dell'unicità di Dio e della sua unità è uno dei cardini della fede islamica.
E quindi la negazione della trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo). 
Nell'Ebraismo Gesù (pace sia con lui) non è né Dio né Figlio neanche un Profeta perché per loro il Messia dovrebbe ancora arrivare.
Per L'Islam, Gesù è un Profeta, Messaggero, Messia e Musulmano, ciòè sottomesso alla volontà di Dio - che nell'islam non si incarna né in Cristo, né in nessun altro Profeta. Nello stesso momento, Il Corano gli tributa numerosi titoli onorifici come (servo di Dio), (benedetto), (meritorio di stima in questo mondo e nell'altro), ma respinge l'ipotesi che egli sia Dio.

Perché la violenza e il terrorismo sono legati all'Islam?

Nonostante la presenza della violenza in molte regioni del mondo e coinvolge molte religioni, il mondo associa l’Islam, più di ogni altra religione, con la violenza.
La conquista musulmana della Spagna, le Crociate – che non furono cominciate dai Musulmani – e la dominazione ottomana dell’Europa orientale hanno prodotto un ricordo dell’Islam legato alla forza e al potere.
E’ importante analizzare questa questione chiaramente, ricordando che la parola Islam in se stessa significa “pace” e che la storia dell’Islam certamente non è stata testimone di violenza maggiore di quella che si può trovare in altre civiltà.
Questo mondo è tale che la forza in esso si trova ovunque, nella natura come nella società, tra gli uomini quanto nell’anima umana. L’obiettivo dell’Islam è di stabilire un equilibrio in questo campo di tensione di varie forze.
l’Islam vero se ne assume la responsabilità, e ha limitato l’uso della forza e nonostante tutte le guerre.

Per quanto riguarda il significato di “violenza” quale “forza fisica o azione rude o offensiva”, la Legge Islamica si oppone ad ogni uso in questo senso, eccetto in caso di guerra offensiva o per punire i criminali. Persino in guerra, comunque, infliggere una qualsiasi offesa alle donne e ai bambini è proibito, come l’uso della forza contro civili. Solo i combattenti sul campo di battaglia devono essere affrontati con la forza ed è solo contro di loro che la forza fisica offensiva può essere usata. Infliggere offese, al di fuori di questo contesto o della punizione di criminali secondo i dettami della Shari’a ed il parere di un giudice, è completamente proibito dalla Legge Islamica. Quando si tratta della violenza nel senso dell’uso di una forza ingiusta contro le leggi ed i diritti altrui, l’Islam si oppone totalmente ad essa. I diritti degli esseri umani sono definiti dalla Legge Islamica e sono protetti da questa Legge, che include non solo i musulmani ma anche i seguaci di altre religioni che sono considerati ‘Gente del Libro’ (ahl-al-kitab) e gli innocenti in generale. Se comunque c’è una violazione nella società islamica, ciò non è dovuto ai precetti dell’Islam ma alla imperfezione dei ricettori umani del messaggio divino.

l’Islam abbraccia la totalità della vita e non distingue tra sacro e profano, deve prendere in considerazione la forza e il potere che di fatto caratterizzano il mondo. Ma l’Islam, volgendo l’uso della forza (guerra) in direzione della creazione della giustizia, dell’equilibrio e dell’armonia, e limita e contrasta la violenza quale aggressione ai diritti.

In modo che l’uomo viva in pace con se stesso e con il mondo in quanto vive in pace con Dio.

15 febbraio, 2015

Ma i musulmani sono vari gruppi e rami diversi ?

I Due Rami più grandi dell'Islam sono:

I Sunniti  circa 85% dei musulmani, (Ahl al Sunna Wal-Jama'a) : (le genti della tradizione e della comunità) si presentano come i depositari dell'ortodossia islamica, perché sono rimasti fedeli alla "tradizione” del Profeta.
Il sunnismo, ramo maggioritario dell'Islam, accetta l'interpretazione delle quattro grandi scuole giuridiche : l'hanafismo 50%, il malikismo 25%, lo sciafismo 18% e l'hanbalismo 7%.


Gli sciiti  circa 15% dei musulmani, riconoscono la guida non di un Califfo - sovrano che, secondo loro, non ha alcun rapporto privilegiato con la divinità - bensì di un Imam (una guida) che, appartenente alla famiglia di Ali (è il cugino di Muhammed), è dotato di potere sia temporale sia spirituale. La maggior parte degli sciiti si trova oggi in Iran, Iraq, Siria e Libano.

Una corrente particolare dell'Islam è il sufismo, ovvero il misticismo musulmano.

Comunità, gruppi, movimenti o scuole sia nell'islam attuale che quello storico:

Drusi
Dall'Egitto, la comunità drusa si spostò verso la Siria, il Libano (ove conta circa 400.000 adepti) ed Israele (circa 7.000 elementi). Credono nella trasmigrazione delle anime.


Wahabiti
Movimento dell'Islam fondato nel XVIII secolo da (Mohammad ibn Abd al-Wahab) che si proponeva di riportare l'Islam alla purezza originaria, La dinastia dei (Al Saud) governa l'Arabia Saudita dal 1932. Nel regno saudita, l'hanbalismo è la scuola giuridica ufficiale.


Altri gruppi meno conosciuti:

Ismailiti - Mutaziliti - Zayditi - Ibaditi - Yazidi - Balikiti - Assassini -
Musta'lieni - Duodecimani o Imamiti - Nusairiti o Alawiti - Mahdiya - Sanusi'a - Ahmaditi - Ahl-I-Haqq - Shaikhismo, Babismo e Baha'ismo - Nizariti - Fatimidi - Hashemiti -
Carmati  ...

14 febbraio, 2015

Per i musulmani i sufi non c'entrano con l'Islam? Che cos'è il sufismo ?

I Sufi sono parte integrante della Storia delle religioni, "Safa" vuol dire purezza. i Sufi sono i Puri. erano socialmente invitati a sottomettersi non solo allo studio di libri, ma anche alla pratica della Scienza della Purificazione dei Cuori, per raggiungere le Virtù dell'Eccellenza nelle mani di uno Shaikh Sufi '' Mevlana'' (che significa la nostra guida).
Il Sufismo ( misticismo ) e i gruppi di sufi nel mondo islamico è una fascia molto vasta, e alcune  delle loro feste si somigliano tanto alle feste e alle sfilate stradali dei Santi a Napoli o in Sicilia. e queste manifestazioni non fanno parte dei pilastri dell'islam sunnita che accetta solo le pratiche religiose ordinate dal profeta. Ma le pratiche di i sufi sono un'aggiunta in più e una forma scelta da loro per ricordarsi e ricercare  Dio in modo verbale (Zikr), fisico e spirituale in uno show di suoni e colori. 
I sufi sono numerosi nel mondo musulmano sino oggi e divisi in tanti gruppi e in diverse maniere.
I veri Sufi seguono questi principi base: 
-          rispetto per le persone;
-          rispetto per tutte le religioni;
-          amore per la pace;
-          comportamento corretto sulla base dell'etica.
 
Il vero sufismo è la realtà profonda ed universale dell'Islam. I sufi sono musulmani per quanto non fissati nella esteriorità né  appagati dall'apparenza ripetitiva e per questo spesso fraintesi e non capiti da quei musulmani che invece hanno vissuto l'islam come un guscio vuoto. Prima dell'azione di Al-Ghazali, di Al-Jìlàni, Ibn Arabi e Ibn Rumi che hanno riconciliato il sufismo con la teologia islamica succedeva spesso ma oggi qualsiasi musulmano colto ed intelligente riconosce il valore prezioso del sufismo, o misticismo islamico.
Negare il vero sufismo significa negare anche i migliori scienziati, artisti, architetti, filosofi, poeti e letterati che hanno dato magnificenza all'Islam, sarebbe negare la storia.

E vero gli influssi sul sufismo di diverse culture per ricercare la verità, la saggezza ovunque. Per non perdere di vista la vitalità dell'insegnamento.
I veri sufi fanno parte di confraternite dove c'è una trasmissione ininterrotta di insegnamento e di grazia risalente ai maestri fondatori. La tradizione fa risalire la catena iniziatica ai profeti. L'autenticità sta nei  frutti in opere e testimonianze di amore, di intelligenza che hanno dato splendore all'Islam.


10 febbraio, 2015

Che cosa pensano i Musulmani di Gesù?

I Musulmani rispettano e onorano Gesù. Lo considerano uno dei più grandi messaggeri divini. Un Musulmano non si riferisce mai a lui chiamandolo semplicemente Gesù, ma aggiungendo sempre le parole la pace sia con lui. Il Corano conferma la sua nascita da una donna vergine (un capitolo del Corano si intitola Maria), e Maria è considerata la donna più pura dell'universo. Così il Corano descrive l'Annunciazione:
"In verità!" disse l'Angelo, "O Maria! Dio ti ha prescelta, ti ha purificata e ti ha eletta fra le donne di tutte le nazioni. "In verità!" disse l'Angelo, "O Maria! Dio ti annunzia la buona novella di una Parola che viene da Lui, il suo nome sarà il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'altro, ed uno di coloro che sono più vicini a Dio. “Egli parlerà al popolo dalla culla alla maturità, ed egli sarà tra i giusti."
Ella disse: "O mio Signore! Come potrò avere un figlio se nessun uomo mi ha toccata? Egli disse: " E' così, Dio crea ciò che Egli vuole. Allorché ha deciso una cosa non ha che da dire:"Sii, ed essa è". (Corano 3:42-45-46-47)
Gesù nacque miracolosamente attraverso lo stesso potere che portò Adamo in vita senza che vi fosse un padre. N.B: loro due sono stati menzionati nel Corano ugualmente  25 volte per ciascuno.
“La somiglianza di Gesù di fronte a Dio è come quella di Adamo: Dio lo creò dalla polvere e poi gli disse: Sii. Ed egli fu.” (Corano 3:59)
Durante la sua missione profetica Gesù operò molti miracoli. Il Corano ci dice che egli disse:
“E ne farà un messaggero per i figli di Israele (che dirà loro). Io son venuto da voi con un Segno dal Vostro Signore. Ecco io plasmerò per voi con dell’argilla una figura di uccello e poi vi soffierò sopra e con il permesso di Dio diventerà un uccello: ed io con il permesso di Dio guarirò coloro che sono nati ciechi , ed i lebbrosi, e risusciterò i morti. E vi dichiaro, ciò che mangiate, e ciò che accumulate nelle vostre case, certamente in ciò vi è un Segno per voi, se siete veramente credenti”. (Corano 3:49)
Né Muhammad, né Gesù sono venuti a cambiare la dottrina fondamentale del credere in un Unico Dio, annunciata da profeti precedenti, bensì a confermare e dare nuova linea a tale dottrina. Nel Corano è scritto che Gesù ha detto di essere venuto:
“(Io sono venuto) per confermare la Legge che esisteva prima di me. E per rendere lecito parte di ciò che vi era stato proibito; Io son venuto da voi con un Segno dal vostro Signore. Dunque siate timorati di Allah e seguite le mie istruzioni”. (Corano 3:50)

Che cos'è il Corano e Di che cosa tratta ?

Il Corano (libro sacro di lettura fatto di 604 pagine -114 capitoli - in 30 parti - 6236 versetti - 86968 parole - 322604 lettere) è la testimonianza delle parole rivelate da Dio attraverso l'Arcangelo Gabriele al Profeta Muhammad (saas). Memorizzato da Muhammad (saas)  e dettato ai suoi Compagni, la sua scrittura venne affidata agli scribi che ne riscontrarono l'esattezza mentre il Profeta (as) era in vita. Non una parola di quelle che compongono i 114 capitoli (Sure) è stata cambiata nel corso dei secoli, e di conseguenza il Corano è l'unico, meraviglioso testo rivelato a Muhammad (saas) quattordici secoli fa.
Il Corano spiega la propria origine rinviando ad un modello del libro conservato in cielo. Parti di esso vennero di volta in volta rivelate a Maometto (Muhammed AS) che le dettò ai seguaci nell'arco di 23 anni. Da ciò derivano due conseguenze: il Corano contiene la parola di Dio, e non quella di Muhammed (as), che era solo il tramite della rivelazione.

Il Corano: "recitare ad alta voce"(Lettura), introdotto dalla formula "in nome di Dio Clemente e Misericordioso".

Il Corano, l'ultimo Verbo di Dio rivelato, è la fonte primaria della fede e della pratica religiosa musulmana. Tratta di ogni argomento che ci riguardi in quanto esseri umani: saggezza, dottrina, culto e legge, ma il tema centrale è il rapporto tra Dio e le sue creature. Nello stesso tempo fornisce le linee guida per una società giusta, per un corretto comportamento degli uomini e per un equo sistema economico e sociale.

Leggere il Corano per un italiano a completo digiuno della lingua araba è molto poco produttivo, inoltre anche per chi parla e scrive in arabo, ma non è di madrelingua è davvero difficile comprenderne i significati reconditi Senza considerare il fatto che si tratta di un testo non certo attuale, di una complessità stilistica, lessicale unica che nemmeno gli arabi  (di un livello medio) riescono a cogliere profondamente.


In che modo la diffusione dell'Islam ha influenzato il mondo?

Una delle ragioni della rapida e pacifica diffusione dell'Islam sta nella semplicità della sua dottrina: l'Islam insegna ad avere fede e adorare un Unico Dio.
L'Islam inoltre insegna all'uomo il buon uso del potere dell'intelletto e della capacità di riflessione.
Nel volgere di pochi anni, nacquero grandi civiltà e università, poiché, secondo il Profeta l'approfondimento della conoscenza è un dovere per ogni Musulmano, uomo o donna che sia.
La sintesi del pensiero orientale e di quello occidentale e una nuova concezione della tradizione permisero grandi progressi in campi quali la medicina, la matematica, la fisica, l'astronomia, la geografia, l'architettura, l'arte, la letteratura e la storia. Molti sistemi, di importanza cruciale, quali l'algebra, i numeri arabi, nonché il concetto di zero (vitale per lo sviluppo del pensiero matematico), furono trasmessi dall'Islam all'Europa del Medio Evo.

Furono messi a punto sofisticati strumenti che resero possibili i lunghi viaggi europei di scoperta, come ad esempio, l'astrolabio, il quadrante e accurate carte per la navigazione.

Quest’investimento in cultura pose i paesi musulmani all’avanguardia per quel che riguarda le scienze e le scoperte scientifiche e per secoli gli occidentali si recarono a studiare nei centri musulmani e a tradurre i loro libri.
 
La medicina fu portata dai musulmani a un livello altissimo. Il primo ospedale organizzato fu costruito a Damasco nel 707 per i lebbrosi, che venivano qui ricoverati a spese del califfo. In poco tempo ogni città ebbe il suo ospedale: Baghdad ne possedeva sessanta.
Al-Razi († 925) fu il più grande medico musulmano, Fondò l’ostetricia e fornì la prima descrizione scientifica del vaiolo e del morbillo.
 
Le più note innovazioni musulmane si ebbero nella matematica e nell’astronomia.
Al-Khuwaritzmi († 850), da cui deriva l’italiano "algoritmo", inventò i logaritmi e l’algebra, termine quest’ultimo che deriva appunto dal libro di Khuwaritzmi "Kitab al-gabr", che tradotto dopo tre secoli fece conoscere all’occidente la numerazione araba e lo zero.
Abd al-Wafah († 997) sviluppò la trigonometria e la geometria della sfera, ideò le tavole dei seni e delle tangenti e scoprì le variazioni del moto lunare.
Omar Khayyam († 1123), oggi famoso in occidente come poeta è stato in realtà un grande matematico che risolse le equazioni di terzo e quarto grado.
Al-Battani calcolò la durata dell’anno solare sbagliando di 24 secondi rispetto al valore accertato oggi. Misurò inoltre la circonferenza della terra.
Le misurazioni di Al-Biruni del peso specifico di vari metalli e pietre preziose sono esatte fino alla terza cifra decimale. Studiò inoltre la rotazione della terra intorno al proprio asse. Numerosi osservatori astronomici furono costruiti in tutto il mondo musulmano: Damasco, Siviglia, Samarcanda, ecc. In questi osservatori gli astronomi preparavano e pubblicavano tavole astronomiche.
Ibn al-Haytham († 1039) fu un pioniere dell’ottica. Facendo esperimenti con 27 tipi diversi di lenti scoprì le leggi di riflessione della rifrazione, spiegò l’aumento apparente nella dimensione delle stelle in prossimità dello zenit e scoprì che l’occhio non emette raggi, come credevano Euclide e Tolomeo, ma li riflette. Il suo Thesaurus Opticus fu copiato tra gli altri da Ruggero Bacone, Leonardo da Vinci, Keplero e forse anche da Newton.
Gabir ibn Hayyan († 813), il più grande alchimista, viene considerato il punto di passaggio tra l’alchimia e la chimica. Inventò molti strumenti di laboratorio, introdusse la distillazione per la purificazione dell’acqua, identificò numerosi alcali, acidi e sali, produsse l’acido solforico, la soda caustica e l’acqua regia per la soluzione dei metalli e scoprì il mercurio. Gabir realizzò anche una vernice a fini commerciali.
Abu Bakr al-Razi († 935) classificò le sostanze chimiche nelle tre categorie minerali, animali e vegetali e affermò che le funzioni del corpo umano si basavano su reazioni chimiche complesse.
Al-Maghriti († 1007) dimostrò il principio di conservazione chimica della massa: 900 anni più tardi Lavoissier se ne attribuì il merito.
 
Numerosi furono anche i progressi musulmani in botanica, zoologia e in altre scienze naturali.
Rilevanti sono anche i progressi compiuti dai musulmani nelle scienze sociali, nella storia, nell’archeologia, nell’etnologia, nella geografia, nell’urbanistica, nell’architettura, nell’arte della ceramica (vedi Spagna), nella lavorazione dei metalli, nei prodotti tessili (tappeti e stoffe), nella musica, nella calligrafia, ecc.


 

08 febbraio, 2015

Cosa comprende la fede del Musulmano e i pilastri della parte pratica ?

Per parlare di religione islamica, bisogna precisare che cos'è l'Iman (cioè la fede) e che cos'è il culto pratico dell'Islam (cioè l'atteggiamento del Musulmano).

L'IMAN, comprende 5 punti:

1- DIO, uno e unico, creatore di tutto e di tutti e signore del Giorno del Giudizio. Dio nell'Islam ha 99 nomi che lo definiscono tra i quali il più corrente è Allah.
2- Gli Angeli, che sono esseri di luce intermediari anche tra Dio e gli uomini. Il loro presidente è Gabriele.
3- I libri sacri rivelati da Dio agli uomini tra i quali la Taorat, il Vangelo ed il Corano sia l'ultima parola di Dio.
4- I messaggeri ed i profeti di Dio come Noè, Abramo, Giacobbe, Isacco, Ismael, Giuseppe, Mosè, Gesù, Maometto (Muhammed) pace sia con loro e tutti gli altri senza distinzione.
5- Il Giorno del Giudizio universale che arriva dopo l'apocalisse. A secondo del giudizio si andrà nella sofferenza eterna (Inferno) o nella felicità eterna (Paradiso).


Il culto pratico della religione islamica comprende 5 pilastri:

1-La professione di fede: si tratta di dichiarare quanto segue: ''Io testimonio che non vi è Dio all'infuori d'iddio e testimonio che Muhammad è il suo inviato''. Questa dichiarazione deve essere fatta a voce alta. deve essere capita da chi la pronuncia e sentita sinceramente nel cuore. La professione di fede chiamata ''Shahada'' è il segno dell'appartenenza alla nazione musulmana.
2- La preghiera: ci sono 5 preghiere quotidiane ed una preghiera collettivo il venerdì.
le preghiere giornaliere sono: La prima è tra l'aurora e l'alba, la seconda è a mezzogiorno solare, la terza è alla metà del pomeriggio, la quarta è immediatamente dopo il tramonto e la quinta un'ora e mezzo più tardi circa.
3- L'imposta coranica chiamata ''Zakat'' (prosperità): ha uno scopo di giustizia sociale e di avvicinamento tra ricchi e poveri.
4- il digiuno durante il mese di Ramadan dall'alba al tramonto e significa astenersi al cibo, alle bevande, alle relazioni sessuali e il fumo . è obbligatorio per uomini e donne ma è vietato ai bambini, donne mestruate o incinte, malati o anziani se il digiuno rischia di recarli danni. anche a coloro che viaggiano, tutti  possono rimediare dopo.
5- Il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita per coloro che possono permetterselo.

Chi è Maometto ?

Il Profeta Muhammed  (pace sia con lui) (Maometto) era un uomo mite, giusto, virtuoso e generoso quant'altri mai.

Se aveva a disposizione del denaro, non andava mai a dormire senza averlo distribuito prima tra i poveri. Mangiava tutto e non schifava nessun cibo, ma la sua alimentazione era costituita principalmente da: datteri, orzo, pane e olio, pane e aceto.
 
Quando non c'era da mangiare, per calmare i morsi della fame, si metteva sull'addome una pietra. Non mangiava stando sdraiato sulla schiena e neppure sul fianco. Non solo non mangiava mai a crepapelle, ma, fino a quando incontrò il suo Signore.

Quando una calzatura si rompeva era lui che se l'aggiustava ed era lui che si rammendava i vestiti e metteva a essi delle toppe, quando necessario.

Quando non era occupato nel culto e nell'insegnamento, stava in casa e aiutava le mogli nelle faccende domestiche. Mungeva personalmente le capre e aiutava i garzoni a macinare il grano.

In lui era assoluto il rifiuto di ogni illecito nel rapporto coi sessi, a cui era associato il culto di una franca riservatezza e di una composta modestia.

Non rifiutava l'invito del ricco, ma nemmeno quello del povero. Quando gli facevano dono di qualcosa da mangiare a titolo di regalo lo gradiva e lo mangiava, si trattasse pure di un bicchiere di latte o di yogurt; non accettava, invece, per sé l'elemosina (sàdaqah), ma dopo averla presa la distribuiva ai bisognosi. Era affettuoso con i bambini e con i poveretti, facendo di tutto per accontentarli nelle loro richieste.

Non si arrabbiava, quando lo offendevano, mentre andava in collera solo quando era offeso Dio. Era irremovibile nella giustizia e nella verità. Anteponeva gli altri a se stesso e non temeva né la povertà né l'avarizia.

Accettava gli inviti alle feste di matrimonio, andava a far visita agli ammalati e prendeva parti ai funerali. Aveva in sommo grado la dote dell'umiltà, grande era la sua tranquillità spirituale e gli era sconosciuta l'ostentazione e la superbia.

Non era attirato dalle cose terrene, per cui vestiva con semplicità e mangiava come si alimenta la gente comune. Quando si spostava andava in groppa a cavallo, cammello, asino o mulo senza sfarzo, ma camminava anche a piedi.

Gradiva il profumo ed era disturbato dai cattivi odori. Sedeva con i poveri e mangiava con gli indigeni. Era contento quando vedeva la gente comportarsi bene. Manteneva buoni rapporti con i familiari, ma senza favoritismi. Non ruppe mai i suoi rapporti con qualcuno, accettava sempre le scuse di chi lo aveva offeso, quando gli venivano offerte.

Non disdegnava di esprimersi in maniera garbatamente arguta e con finalità di spasso o di allegria e nel parlare diceva sempre la verità.

Quando rideva, non lo faceva mai in modo sguaiato, anzi, si può dire, che più che ridere sorrideva. Apprezzava il sano divertimento e lui stesso si divertiva facendo gara di corsa con la moglie, dove una volta vinceva lui e una volta lei.

Sopportava con pazienza le persone moleste, e, quando capitava, il comportamento duro e cattivo nei suoi confronti da parte di persone ignoranti della verità.

Ogni persone che aveva occasione di stare con lui, pensava di essere più vicina al suo cuore di qualsiasi altro. Non si è mai comportato con disprezzo verso una persona di bassa condizione sociale, né mai avuto timore reverenziale nei confronti di principi e re.

Invitava tutti ad essere servi di Dio sullo stesso livello. Era privo di lettere, non sapendo né leggere né scrivere. Era nato orfano di padre ed era rimasto anche orfano di madre all'età di sei anni.

In un ambiente governato dall'impostura e dalla perfidia, il suo comportamento corretto e leale gli aveva fatto guadagnare gli epiteti di “il veritiero” e “il meritevole di fiducia”.

Sposò la prima moglie a venticinque anni quando lei ne aveva quaranta, e, in una società in cui vigeva il costume di poligamia illimitata, visse con lei il matrimonio monogamico per circa ventisei anni, coniugandosi soltanto dopo essere rimasto vedovo, ricevette la rivelazione all'età di quarant'anni e si dedicò alla Missione apostolico-profetica affidatagli da Dio, rifulga lo splendore della sua Luce, anima e corpo.

Numerosi sono gli episodi che dimostrano la sua umanità e la sua bontà.

Esortava alla pazienza, impediva la violenza e l'imprecazione, incitava alla misericordia. Un ebreo di Medina, che abitava vicino a lui, ogni giorno gettava le immondizie di casa sua davanti alla porta del Profeta, il quale la rimuoveva.
Un giorno il Profeta non trovò l'immondizia e subito chiese notizie dell'ebreo; saputo che era ammalato, andò a visitarlo, augurandogli le guarigioni (l'ebreo, riconosciuta in lui la dignità di Profeta, si convertì all'Islam).

Un giorno, al passaggio del funerale di un ebreo, egli si alzò in segno di rispetto. Gli fu fatto notare che era un ebreo al che lui disse: “non è forse anch'egli una creatura umana?” (o come disse).
 
 Un giorno, beduino, prendendolo violentemente per il vestito, urlando esigeva da lui la restituzione di qualcosa. Omar, intervenne e stava per mettere le mani addosso al beduino, ma il Profeta lo fermò dicendo: “ O Omar, fermati! Quello che devi fare è quello di dire a me di pagare i miei debiti e di dire a lui di non comportarsi in questo modo!” (o come disse).

Un'altra volta, vide un uccello svolazzare con strida in torno a un gruppo di Compagni e, notato che essi avevano in mano dei nidiaci, disse: “Restituite subito i figli a quella mamma!” (o come disse).

Esortava al rispetto degli animali, proibendo di mal trattargli e ordinando di rispettargli. Fece l'esempio di quell'uomo al quale, per aver dato da bere a un cane assetato, Dio perdona tutti i peccati e di quella donna che meritò l'inferno per aver lasciato morire di fame un gatto, dopo averlo chiuso in una gabbia.

Esortava al rispetto dell'ambiente, ordinando di non inquinarlo.

Questi sono soltanto alcuni degli esempi della grande umanità del Profeta Muhammed (pace sia con lui) (Maometto) che Dio, rifulga lo splendore della Sua Luce, ha proposto agli uomini tutti come modello esemplare di comportamento e maestro di vita, affinché essi, imitandone gli esempi e mettendone in pratica i precetti, possano realizzare la Pace e la Giustizia nella Verità (la Pace, la Giustizia e la Verità sono tre dei novantanove bellissimi Epiteti di Dio), che sono le colonne portanti dell'Islam.

Cosa sono gli insegnamenti di Maometto ?

Il messaggero di Dio Muhammed (pace sia con lui) (Maometto) disse:
  • Dio, l'Eccelso, non guarda certo né i vostri corpi né il vostro aspetto esteriore ma guarda i vostri cuori”.
  • Chi non tratta la gente con misericordia non otterrà la misericordia da Dio”.
  • I credenti che hanno la fede più completa sono quelli che hanno il comportamento migliore”.
  • Lo giuro davanti a Dio, egli non crede!” (ripetuto tre volte). Noi (i compagni del Profeta) chiedemmo: “Chi dunque, o Messaggero di Dio?”. Egli rispose: “Colui che dorme sazio mentre suo vicino di casa è affamato”.
  • Nessuno di voi è 'davvero' un credente finché non ama per suo fratello (il prossimo) ciò che ama per se stesso”.
  • Temi Dio ovunque ti trovi. Fai seguire alla cattiva azione una buona azione, essa la cancellerà. Agisci nei confronti della gente adottando un buon comportamento”.
  • Non disprezzare mai nessuna buona azione (per minima che essa sia), nemmeno quella che consiste nell'incontrare tuo fratello (il prossimo) con viso cordiale”.
  • Il credenti (autentico) non è colui che ingiuria e denigra continuamente, né colui che si dà ad imprecazioni e maldicenze, né colui che è indecente ed immortale, né colui che è dissoluto e conduce una vita dissipata”.
  • Esistono tre segni distintivi dell'ipocrita: quando riferisce qualcosa, mente: quando promette non mantiene la sua promessa; e quando ci si affida alla sua lealtà, tradisce”.
  • Colui che è assiduo nel chiede perdono direttamente a Dio, Egli lo libera da ogni difficoltà, lo alleggerisce da ogni preoccupazione e gli accorda il Suo sostegno in modo inatteso”.
  • I peccati gravi sono: il fatto di associare a Dio (una o più divinità); il fatto di maltrattare i propri genitori e di disobbedire i loro; l'omicidio; il giuramento deliberatamente falso”.
  • Il paragone dei Profeti precedenti con me è come un uomo che ha costruito una casa e l'ha fatta molto bella architettonicamente, però mancava un mattone. La gente era ammirata dalla perfezione della costruzione e dicevano: “La costruzione è bella, però manca un mattone”. Io sono quel mattone e il Sigillo dei Profeti”.
  • O uomini, diffondete la pace, offrite il cibo, visitate i parenti, pregate di notte mentre la gente dorme. Entrerete in pace in Paradiso”.
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01 febbraio, 2015

perchè il musulmano appoggia la jihad e la guerra santa ?

Ci sono vari significati della parola  (jihad), cioè sforzo in italiano, che possa essere nei vari settori della vita che viviamo, e (Jihad) religiosamente, significa sforzarsi per dare del nostro meglio, questo è diviso in vari livelli dipendi quanto metti di sforzo, uno di questi livelli quando ti sforzi per protegge altre anime, come quando proteggi il proprio paese dal nemico in guerra.

 Mentre il termine "Guerra Santa", questo termine viene utilizzato per la prima volta e unicamente dalla Chiesa per la sua operazione delle guerre dei crociati, circa due secoli dopo quella guerra, e nessuna conoscenza islamica nomina questo termine.


Ecco quali sono le istruzioni che ''Abu Bakr'', il successore di Muhammed (Maometto) alla guida della comunità musulmana, dà ai comandanti dei battaglioni  e ai soldati in partenza per la guerra:
chiedete l’aiuto di Dio nel combattere, nel rispetto delle regole date da Dio. Non tagliate alberi e non bruciateli, non uccidete bestie, non abbattete alberi da frutto, non demolite luoghi di culto, non uccidete bambini, anziani, donne e civili. Troverete dei religiosi, che si dedicano all’adorazione nei loro monasteri o nei loro eremi. Non disturbateli.


Quindi il soldato musulmano in guerra deve comportarsi cosi :
Primo, non devi cominciare la guerra, solo difendersi;
Secondo, deve solo difendere la patria senza invadere;
Terzo, chi uccide un'anima senza giusta causa è come uccidere tutta l'umanità;
Quarto, non colpire il viso del nemico e non torturare i prigionieri;
Quinto, non tagliare alberi, non distruggere palazzi o monumenti e non bruciare nulla senza motivo;
Sesto, non uccidere i civili o vecchi o le donne anche quelle in divisa se non alza l'arma;
Settimo, bisogna rispettare e proteggere i luoghi sacri e proteggere i Monaci;
Ottavo, bisogna rispettare tutti gli accordi e i patti Fatti prima tra le due nazioni;
Nono, la guerra si fa soltanto nel campo della battaglia fuori le città tra due eserciti di due stati e non tramite gruppi o organizzazioni di fanatici; i militari  contro i militari in divisa e armati, e non dentro le loro città o contro le loro famiglie o loro nazionali o turisti, o in autobus con le cinture esplosive, e non nei mercati o negli aerei in volo. perché quelli indubbiamente sono fatti terroristici e l'Islam non li riconosce ma li condanna.


Per tantissime importanti persone del mondo islamico sunnita rifiutano di considerare le persone che agiscono in tal modo come martiri, in particolare quella di 'Abd al-'Azîz Âl Shaykh, mufti d'Arabia Saudita, che ha emesso una Fatwa circa tali operazioni in cui afferma: «Non vedo per esse legittimazione giuridica e non le considero jihâd sulla via di Dio. Temo che siano semplici operazioni suicide». E ancora la Fatwa del Rettore della università del mondo sunnita ''Al-Azhar'', Al-Tantawî che ha dichiarato: «Le operazioni suicide sono un martirio se sono dirette contro soldati (in campo di guerra), non contro bambini, donne o civili.

“…chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità.” (Il Corano, Surah Al-Maaida, 5:32)

Questo è il vero Islam e chi lo interpreta al modo suo si sbaglia. Quei fanatici terroristi criminali non sono assolutamente musulmani o umani.


perchè il musulmano vuole invadere il mondo con la spada dei jihadisti ?

Dobbiamo tornare indietro un po' nella storia per vedere la nascita dell'Islam e come è arrivato fino in Cina e l'Indonesia.
I Musulmani erano rimasti alla Mecca quasi 13 anni nascosti, torturati e trattati crudelmente Alla fine non ce la facevano ad andare avanti e hanno dovuto scappare e lasciare tutte le loro cose e case a Mecca per andare in Medina.
Dopo un po' è stato necessario cercare di riavere tutti i beni lasciati indietro, perciò ci sono stati conflitti tra le due parti. In tutte queste battaglie sono caduti in tutto 386 morti, di cui 183 Musulmani e 203 non Musulmani e si poteva evitare questi conflitti se c'era la libertà religiosa e giustizia sociale. Ma in confronto alle altre guerre religiose, questo numero è nulla, per esempio è successo in Europa, come dichiara Voltaire nella sua statistica del 1770, dice che sono caduti 10.000.000 vittime in due secoli nella guerra religiosa in Europa.
I Musulmani hanno utilizzato la spada non per diffondere l'Islam ma per la giustizia, per la libertà religiosa, e per difendere la minoranza.
E in quel periodo, quando è nato l'Islam, si divideva il mondo in due imperi.
Quello Romano e quello Persiano, sfruttavano i popoli e li costringevano a seguire le loro religioni.
E dopo che quasi tutti i popoli della penisola Araba e tutte le tribù si sono convertite all'Islam e hanno cominciato a dare una mano ai loro fratelli a liberarsi dall'occupazione sia Romana che Persiana e dopo che sono stati liberati non hanno obbligato nessuno a convertirsi all'Islam e bisogna dire che dopo che i Musulmani hanno liberato l'Egitto, la Palestina, la Giordania, la Siria, il Libano, l'Iraq e Iran, quelli chi si sono convertiti in questi paesi dopo 100 anni della liberazione erano soltanto il 20% della popolazione.. vuol dire che l'Islam gli ha dato la libertà di scegliere la religione e di governarsi e di mantenere le loro tradizioni e di godersi i loro beni.
E chi dice che Muhammed (Maometto) ha vissuto come un Re guerriero e non come un Profeta, sbaglia, perché Muhammed non ha lasciato né corona né denaro alla sua famiglia ma vissuto e morto povero.
Tornando al discorso di prima, in Cina 20.000.000 di Musulmani e in Indonesia, il paese Musulmano più grande al mondo ( 200.000.000 di Musulmani), in quella parte del mondo non sono arrivate le truppe Islamiche con le spade ma loro hanno visto solo i comportamenti dei commercianti Musulmani e si sono convertiti all'Islam senza guerra. E oggi i musulmani del mondo circa 2 miliardi.
N.B: Nessuna menzione della spada nemmeno una volta nel Corano.

perchè l'islam taglia le mani e le donne vengono lapidate ?

Nella legge Islamica, si dice che nessuno sa di più che il Creatore dell'Uomo e dell'Universo che ci ha mandato attraverso i Profeti il Manuale (i libri sacri) che ci spiega come funziona tutto, nel modo migliore. E sicuramente per il bene nostro e di tutti, e per la pace sociale e mondiale.
La lapidazione 

In quel' epoca dell'inizio dell'Islam  e come negli altre religioni si le applicavano le pene fisica con le stesse maniere perché non c'erano prigioni o altri mezzi . La lapidazione esisteva solo prima che il Corano viene completato. La legge Biblica punisce con la lapidazione le seguenti trasgressioni: culto di altre divinità (Deuteronomio 17:2-7), incitamento all'idolatria (13:7-11), omicidio, adulterio ..etc.

E buono sottolineare nel Corano,non si applica la lapidazione per nessun motivo e chi commette adulterio deve essere frustato 100 volte, ma sotto queste condizioni :
 un donna non sposata e rimasta incinta.. O loro due hanno confessato di aver fatto adulterio.. O ci sono dei testimoni oculari che giurino (davanti al giudice) di averli visto nudi in un rapporto sessuale completo, perfino i membri sessuali.
Questo credo che possa avvenire solo se viene fatto di giorno in mezzo alla strada, nudi senza nessun pudore, e questo non è cosi facile capitare e testimoniare e quindi applicare la pena.
N.B: Nessuna menzione della lapidazione come pena islamica nemmeno una volta nel Corano ma soltanto 5 volte quando parlava come un fatto storico nella storia di Abramo, Mosè, Shuayb, i Giovani della caverna, gli inviati della città di Antiochia.


Tagliare la mano

È successo nel periodo del Califfato di Omar quando la società era tutta in un momento difficile, di fame e crisi. Quindi non tagliava le mani dei ladri.
E questo fa capire che per applicare la Sharia (la legge Islamica) bisogna avere, prima di tutto, una società ideale, equa e giusta per tutti. altrimenti, l'Islam autorizza i governi o i parlamenti di trovare e applicare delle punizioni adatte al momento diverse e meno severe che la massima pena cioè tagliare le mani (si chiama Tazir) tipo prigione, espulsione,licenziamento, multe o altro  come quello che viene fatto oggi ( da solo governi, non da persone o gruppi o fanatici) in tanti paesi musulmani nel mondo attuale, senza nessuna contraddizione con la Sharia (la legge islamica).

Questa punizione o condanna nell'Islam è il massimo della pena per intimidire i criminali e i ladri e per proteggere la società ma si possono trovare e applicare altri metodi per punire.

È buono sottolineare che in Arabia Saudita (dove si applica il massimo  della Sharia) sono state tagliate le mani a soltanto sei ladri professionisti in questi ultimi 400 anni.



E' buon sottolineare che i Copti di Egitto, per esempio, applicano la loro legge cristiana all'interno di loro comunità in un società musulmana come permette la legge islamica che viene applicato solo sui musulmani.

Le pene islamiche (si trovano solo in 6 versetti da 6236 totale del Corano) sono relative e legate molto alle tradizioni delle società  e non sono obiettivi  obbligatori ma sono sempre scelte dai governi attuali per trovare la pace sociale.


perchè il musulmano viene circonciso ?

La circoncisione è stata applicata per la prima volta nella storia religiosa da Abramo ai suoi figli, Isacco e Ismaele, e fino ad oggi la fanno gli Ebrei e i Musulmani.
La circoncisione trova un posto di rilievo anche nella Bibbia Ebraica. La narrazione della Genesi, Capitolo 17, descrive la circoncisione di Abramo, dei suoi familiari e degli schiavi, facendo di lui il primo individuo conosciuto ad essersi sottoposto alla procedura.
Circa un terzo dei maschi di tutto il mondo sono circoncisi. La procedura è più diffusa nel mondo musulmano e in Israele (dove è quasi universale), negli Stati Uniti, in parte del Sud- Est asiatico e in Africa. È relativamente rara in Europa. L'origine della circoncisione non è nota con certezza, la più antica testimonianza documentale proviene dall'Egitto. Fa parte della legge Ebraica ed è una prassi consolidata nell'Islam, nella Chiesa Copta e per la Chiesa Ortodossa Etiope.

La circoncisione è un sacrificio di un pezzo del corpo, è un segno di appartenenza ad una comunità. È un segno di purificazione, di fede in Dio, un'imitazione dei Profeti di Dio.

Chiaramente solo per gli uomini, è vietato farla alle donne. Bisogna farla in ospedale. La Circoncisione non ha nessuna cattiva conseguenza alla salute come precisa tutte le organizzazioni sanitari mondiali . anzi la considera  molto utile perchè tiene il membro più pulito e sano.


 

perchè il musulmano fa il Ramadan e fa la preghiera 5 volte al giorno ?

Il Digiuno:

Per i musulmani il digiuno di Ramadan è per un mese dall'alba al tramonto senza cibo o acqua.
Per i cristiani 40 giorni (la Quaresima) ricorda i quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo nel Giordano e prima del suo ministero pubblico, ma può rievocare anche i 40 anni che passarono gli Ebrei nel deserto prima di arrivare nella Terra promessa.
Per la Chiesa Ortodossa si celebra la grande Quaresima (Megali Sarakosti) che prevede in particolare tre giorni di digiuno totale né cibo né acqua. 
Per gli Ebrei  si astiene da cibo e bevande, inclusa l'acqua più o meno dall'alba al tramonto, per circa 30 giorni separati all'anno tra digiuno obbligatorio e non obbligatorio.

Il digiuno è un segno di obbedienza, come metodo di autopurificazione e un autocontrollo nelle cose principali necessarie tipo il mangiare, il bere o il sesso. Bisogna rispettare certi orari ( dall'alba al tramonto).

 Il digiuno è un esercizio di buona educazione perchè il digiuno non ci chiede soltanto di non bere o non mangiare ma anche di abbandonare tutte le cattiverie tipo le bestemmie, le parolacce e di essere arrabbiato per qualsiasi motivo. E di non fare del male a qualcuno, se no, il digiuno non vale.

Il digiuno ci insegna come si soffrono i poveri, gli affamati o i bisognosi, per dargli una mano quando possiamo
. Nelle parole di papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la Quaresima, leggiamo che il digiuno serve per "aiutarci a mortificare il nostro egoismo e ad aprire il cuore all'amore di Dio e del prossimo, primo e sommo comandamento della nuova legge e compendio di tutto il Vangelo".

Il digiuno ci aiuta tanto a far riposare il corpo dopo un anno di funzionamento. E non è strano che ultimamente che numerosi studi, hanno dimostrato che il digiuno possa migliorare in modo significativo lo stato di salute. E può avere un effetto Terapeutico su alcune malattie: Cancro, Obesità, Diabete, Malattie Infiammatorie, Sindrome del Colon irritabile, le malattie Psichiche o Malattie Cardiovascolari.

La Preghiera 

Quindi il digiuno e la preghiera non sono invenzioni Islamiche perché Dio li ha ordinati a tutti i credenti nelle altre religioni di farli, certo in una maniera diversa.

Pure, queste forme non sono punizioni o castigo divino contro di noi, ma un segno di obbedienza, un metodo di chiedere il perdono, la purezza e la benedizione di Dio e in fine una rotta per il Paradiso.

E per fare le cinque preghiere Islamiche al giorno non c'è vuole tanto, ci metti meno di 15 minuti al giorno ovvero meno di due ore in totale alla settimana, meno di una visita al cinema per vedere un film e credo che bisogna visitare Dio almeno una volta alla settimana.

E per praticare queste preghiere bisogna rispettare certi orari, perciò bisogna dormire presto e alzarsi presto e lavarsi e rinfrescarsi e fare preghiera in movimenti spirituali e sportivi cinque volte al giorno. Come si fosse un rinfresco fisico e mentale durante il giorno.

Si può fare la preghiera islamica dovunque in gruppo in moschea o anche da soli individualmente a casa.

La preghiera è un metodo che è stato dato al uomo per avere un rapporto diretto con Dio senza mediazione.  
 La preghiera è un'aggiunta di una forza spirituale e morale per trovarsi in pace con si stessi e con il mondo.



perchè l'uomo musulmano vale 2 donne nell'eredità ?

L'eredità:

La regola islamica fondamentale è la separazione dei beni, che il marito non tocca mai i beni economici che appartengono alla moglie durante e dopo il matrimonio. Ma lei ha il diritto di utilizzare il suo denaro per se stessa o per la famiglia, in commercio, investimento, o altro. Perchè lei non è obbligata come lui a mantenere tutta la famiglia. E non è costretta a lavorare ma sono tutte scelte libere senza nessun obbligo.
Perciò quando muore il suo padre la parte della donna è un 1/3 dell'eredità e il fratello ha 2/3 per un motivo: perchè l'uomo (il fratello) quando si sposa deve mantenere la moglie anche se quella donna è più ricca di lui, e lei invece non deve mantenere nessuno, né marito né fratello né cugino né mamma né sorella. Lui invece deve mantenere lei, la mamma, la sorella, la figlia, vedova o divorziata nella sua famiglia se hanno bisogno. è un obbligo ! Quindi sono tante donne che l'uomo è obbligato a mantenerle e non bastano solo 2/3 dell'eredità !!. Anzi sono pochi per mantenere tutte queste donne se un giorno ne avranno bisogno.
In tanti altri casi, l'eredità delle donne è più di quella dell'uomo come nei casi dove l'eredità viene divisa tra quella donna e lo zio o il cugino (cioè in assenza di un fratello ereditario). Come si vede, le donne sono molto avvantaggiate rispetto all'uomo nell'Islam, sono sempre mantenute pur diritto (obbligo e legge) dal marito o da un uomo della famiglia (fratello,zio,cugino ...) se ne ha bisogno.
   
Ma in generale nell'Islam c'è una uguaglianza nel uomo e nella donna nei diritti e nei doveri e permette alla donna di studiare e di uscire per lavorare e di diventare dottore, ufficiale nell'esercito, giudice, ministro oppure primo ministro o presidente dello stato.

perchè i musulmani possono divorziarsi cosi facilmente ?


Si divorzia facilmente perchè l'Islam non vuole complicare la vita della coppia, e costringerla a stare insieme senza amore o accordo e di conseguenza di rovinare una parte della società.
Il Corano dice che a Dio non piace il divorzio, Ma soltanto se non può andare avanti. E dopo la completa disperazione di aggiustare il rapporto.
Il matrimonio musulmano non è un sacramento, ma un semplice accordo legale, nel quale ogni partner è libero di includere clausole come un matrimonio civile.
Dunque si divorzia attentamente anche lì si può tornare indietro senza un nuovo contratto di matrimonio per due volte, ma una persona della coppia deve avere Al-Isma. ciò è una persona che riesce a decidere il divorzio concordando con l'altro e lo pronuncia immediatamente, sia l'uomo che la donna. Ma per avere il divorzio non c'è bisogno di lunga attesa di tanti anni davanti al giudice e dopo ognuno possa sposarsi un'altra volta.
Quindi : Si divorzia se una persona delle due parti sa per certo di non poter adempiere i propri doveri biologici o fisici.O quando un uomo non può assolutamente corrispondere le richieste finanziarie che esso impone.
Un altro fatto è: chi ha causato il divorzio di loro due deve pagare la conseguenza economica se non ha dei forti motivi. Comunque la donna può chiedere il divorzio ai giudici ed ottiene il divorzio subito mantenendo tutti i diritti e i beni economici che ha avuto durante il matrimonio. Bastava un semplice motivo, per esempio, a lei non piace l'alito cattivo del marito.